IL MINISTERO DELL’INTERNO SU FORZA NUOVA: IN POCO PIU’ DI CINQUE ANNI QUASI UN DEFERIMENTO ALL’AUTORITÀ’ GIUDIZIARIA OGNI SETTIMANA.

«UN MOVIMENTO CON ELEMENTI INCLINI ALLA VIOLENZA»

Lo scorso 1° giugno, il vice Ministro dell’Interno Filippo Bubbico in risposta a un’interrogazione su Forza nuova, presentata dal deputato di Sinistra italiana Giovanni Paglia, ha reso pubblici alcuni dati sulle violenze che hanno visti protagonisti, fra il 2011 e il 2016, dirigenti e militanti di questa organizzazione. Un arco di tempo limitato considerando che Forza nuova opera fin dal 1997, anno della sua fondazione.

Inequivocabile l’ammissione da parte del Ministero dell’Interno che «nel movimento o in ambienti ad esso vicini, sono presenti elementi inclini all’uso della violenza coinvolti in risse ed aggressioni contro elementi di opposto orientamento politico e in altre condotte illegali» (condotte non meglio specificate che sarebbe stato bene illustrare), ma soprattutto che fra il 2011 e il 2016 ben «240 sono stati i deferimenti all’Autorità giudiziaria e 10 gli arresti nei confronti di militanti o persone contigue a Forza nuova».

In sintesi: nei 65 mesi di vita esaminati risulterebbero quasi quattro episodi al mese, per lo più atti violenti, in poco più di cinque anni, ovvero uno alla settimana, che hanno comportato le denunce e gli arresti nei confronti di questa organizzazione.

NEGLI GLI ANNI NOVANTA

Negli anni precedenti rispetto a quelli presi in esame dal Ministero dell’Interno moltissimi furono comunque i fatti che videro l’intervento della magistratura nei confronti di Forza nuova. Già nell’aprile del 1999 la procura di Roma, nel rinviare a giudizio per «incitamento all’odio razziale» 25 esponenti della destra radicale, collegati alla rete Hammerskins, inquisì come finanziatore il fondatore di Forza nuova, Roberto Fiore (Ansa, 14 gennaio 2003). Nel maggio del 1998, nell’ambito della medesima inchiesta, verrà poi arrestato, tra gli altri, Duilio Canù, in quel momento capo milanese di Forza nuova. Il processo finirà, come tanti altri, in prescrizione.

La rete degli Hammerskins (simbolo: due martelli incrociati) risultò avere collegamenti in tutto il mondo, dall’Inghilterra all’Olanda, dalla Svizzera alla Spagna, alla Francia, al Portogallo, alla Repubblica Ceca, al Sud Africa, agli Usa. Negli stati Uniti il collegamento passava per l’American Front di Dave Lane, figura storica del neonazismo a stelle e strisce, ex-Ku Klux Klan, in carcere da tempo con una pena di 150 anni per omicidio, rapina e altri crimini.

NEL DUEMILA

Tra la fine degli anni Novanta e il Duemila, diversi esponenti e simpatizzanti di Forza nuova sono risultati coinvolti nei più svariati episodi di violenza o collegamento con la criminalità comune. Tra i casi più eclatanti riportati dalla stampa: l’arresto a Padova, nel dicembre del 2000, di un gruppo di neofascisti, tra loro un candidato alle elezioni comunali per Forza nuova, in possesso di armi ed esplosivi («il Manifesto», 23 dicembre 2000), in un quantitativo tale da «devastare un intero quartiere», come scrisse allora il quotidiano «Il Mattino»; i mandati di cattura per l’irruzione il 10 gennaio 2003 negli studi televisivi di Telenuovo a Verona con pestaggio in diretta di Adel Smith e del suo segretario (Ansa, 26 febbario 2008). Alcuni dei militanti di Forza nuova protagonisti dell'”impresa” furono successivamente condannati per «violenza privata e aggressione con l’aggravante della discriminazione razziale» (Ansa, 22 agosto 2014); l’arresto a Bari, il 14 aprile 2004, di 15 esponenti di Forza Nuova per ricostituzione del partito fascista e azioni squadriste compiute con «mazze, bastoni, bottiglie e catene». Dodici di loro furono poi condannati (Ansa, 22 gennaio 2010); la cattura a Siracusa, nel marzo 2005, di Andrea Acquaviva, ex-candidato sindaco di Fn alle ultime elezioni comunali, ritenuto responsabile di una serie di attentati con ordigni esplosivi, tra l’altro alla sede della Cgil e all’ospedale della città, rivendicati da fantomatici “Nuclei Comunisti Combattenti”. Fu condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione con «l’aggravante di avere agito a scopi terroristici». (Ansa, 18 febbraio 2008)

Particolarmente eclatante l’arresto, il 6 aprile 2005, di due soci fondatori di Easy London (la succursale italiana della Meeting Point creata a Londra da Roberto Fiore e Massimo Morsello), Andrea Rufino e Giovanni Marion, per detenzione illegale di armi comuni e da guerra. L’arsenale trovato a Roma, in Via Nomentana 859, il 25 giugno 2004, nell’ambito di una indagine su un traffico di armi, era costituito da fucili automatici, lanciarazzi portatili e bombe a mano. Giovanni Marion e Andrea Rufino furono condannati a sei e cinque anni per «detenzione illegale di armi comuni e da guerra». («il Manifesto», 4 agosto 2009)

Ancor più grave l’episodio avvenuto a Rimini, nella notte tra il 24 e il 25 settembre 2007, quando furono arrestati 13 esponenti di Forza nuova (tra cui il responsabile provinciale), con le accuse di violazione della legge antiterrorismo, sequestro di persona, possesso di armi e materiale inneggiante al Terzo Reich. I carabinieri intervennero quando costoro, in possesso di piedi di porco, spranghe e lattine di benzina, si stavano dirigendo verso il centro sociale Paz. Dalle intercettazioni emerse l’intenzione non solo di appiccare fuoco allo stabile, ma anche di sequestrare uno dei portavoce e spezzare gambe e braccia agli altri militanti del centro sociale ritenuti più attivi.

L’arsenale rinvenuto addosso agli attentatori comprendeva tre taniche con circa 14 litri di nitro-diluente, ricetrasmittenti, pistole a gas, una pistola a salve, dieci coltelli a serramanico, tirapugni, due catene di ferro, due bastoni in legno, due pugnali, tre manganelli, ma anche tre baionette, due piedi di porco, un taglierino, due passamontagna e una calza di nylon. Furono tutti condannati. (Ansa, 26 settembre 2007, 22 ottobre 2008 e 14 marzo 2012)

Una costante il ricorso alla violenza: Luigi Guerzoni (all’epoca referente dei Giovani di Forza nuova per la provincia di Bologna), fu condannato nel 2008 dal Tribunale di Bologna a tre anni e quattro mesi, senza sospensione condizionale della pena, per aver picchiato selvaggiamenti due studenti dopo averli apostrofati come “comunisti di merda”, usando anche bottiglie e sgabelli presi da un locale vicino. Una delle due vittime riportò la frattura di setto nasale e mascella. (http://bologna.repubblica.it/cronaca/2013/05/31/news/nazi_condannati-60069182/)

FINO AI GIORNI NOSTRI, TRA TESTE DI MAIALE, «BANGLA TOUR»

E TORTE CON SVASTICA

L’antisemitismo e l’apologia del nazismo, l’odio “per il diverso”, gay e stranieri in particolare, hanno spesso contraddistinto le azioni di chi si riferisce a Forza nuova. Sulla rivista ufficiale dell’organizzazione, «Ordine futuro», nel gennnaio scorso, si è perfino arrivati a minacciare il ricorso al manganello per gli aderenti a un circolo culturale di Roma impegnato in favore dei dirittti degli omosessuali.

Solo per venire ad alcuni episodi recenti, nel gennaio 2013 Ernesto Moroni romano di trent’anni, vicino agli ambienti di Forza nuova («La Repubblica», Roma, 19 giugno 2014), ha patteggiato una condanna a dieci mesi di reclusione per il reato di istigazione all’odio razziale per aver inviato tre teste di maiale alla Sinagoga di Roma, all’ambasciata di Israele e al museo di Trastevere, dove era in corso una mostra sulla memoria della Shoah. Nello stesso mese tredici esponenti dell’organizzazione sono stati inquisiti («Corriere della Sera», Roma, 15 gennaio 2016) per almeno 50 pestaggi , tra il 2012 e il 2013, ai danni di venditori di rose bengalesi, raid squadrsitici denominati «Bangla tour» . Dal canto suo, a Milano, nella sede dell’organizzazione, si è perfino arrivati a festeggiare un compleanno di uno dei dirigenti con tanto di torta con svastica (http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/06/07/news/forza_nuova_svastica_milano167482193/), mentre a Roma in un corteo ufficiale contro lo Ius soli si è salutato romanamente di fronte a telecamere e giornalisti. («Il Fatto», 15 giugno 2017)

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